Al Classico, per essere all’avanguardia perché…
I lineamenti dell’anima superano in bellezza quelli del corpo (Zenone di Cizio)
Martedì 26 marzo, nella palestra del Liceo Classico Jacopo Stellini di Udine, l’associazione Fenice Fvg odv ha presentato un “progetto pilota” per parlare anche di DCA ma soprattutto per proporre ai circa 500 ragazzi presenti alcuni spunti di riflessione sul tema: “L’ideale di bellezza e l’influenza dei social”.
Nel corso dell’assemblea d’Istituto che il Comitato studentesco ha voluto dedicare alla prevenzione e cura dei DCA, dopo i saluti della presidente di Fenice FVG odv, Donatella Martini, la psicologa dott.ssa Debora Cattaruzzi ha parlato del canone di bellezza femminile e maschile, delle sue trasformazioni nel tempo e in ogni cultura, invitando a riflettere sul quotidiano bombardamento di standard irraggiungibili, spesso proposti attraverso immagini furbescamente “truccate”.
Si è parlato quindi dei pericoli che possono arrivare da improvvisati influencer, dai messaggi illusori, dalla frustrazione derivante da modelli inarrivabili, dalle derisioni, dai giudizi e dalle pressioni psicologiche che, soprattutto su individui fragili e/o in un periodo critico di transizione o crescita, possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo di un DCA.
Elena Oballa ha parlato della sua personale esperienza e, in tandem con la psicologa Debora Cattaruzzi, ha risposto alle numerosissime domande dei ragazzi che hanno dimostrato grande interesse al problema con quesiti puntuali, soprattutto relativamente al “cosa possiamo fare, come possiamo aiutare, cosa possiamo dire e cosa invece non dobbiamo dire mai a chi già soffre o ci sembra stia precipitando in un disturbo alimentare?”
L’incontro, proposto per la prima volta in questa veste, è stato apprezzato: il 97,2% degli studenti che hanno risposto al questionario di gradimento si è detto interessato, il 50,7% ha giudicato la tecnica comunicativa molto efficace e il 46,5% abbastanza, l’87,3% ha ritenuto i relatori molto competenti e le risposte puntuali; per il 71,8% il tema è stato trattato con sufficiente empatia e ancora per il 97,2% l’intervento è stato di facile comprensione.
Un bel successo ma si può ancora migliorare!
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