AIUTO! No ai coach NO a chi strumentalizza i disturbi alimentari
Con l’aumento dei casi di DNA, disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, sono proliferati i santoni che promettono guarigioni miracolose, dubbi personaggi che approcciano le scuole, candidati politici che fanno dei malati il soggetto di battaglie che nemmeno comprendono.
NO AI COACH. NO ALLE STRUMENTALIZZAZIONI. I disturbi alimentari sono una malattia complessa da curare con un’equipe multidisciplinare di medici, non durante le campagne elettorali ma ogni giorno dell’anno. E nelle scuole devono entrare solo professionisti, tanto più nelle scuole. Questa è la voce di una piccola associazione di volontari che ogni giorno con pazienza, fiducia e grande forza di volontà aiuta i pazienti e le famiglie a trovare un supporto medico adeguato, un supporto psicologico, una rete “amica”.
Tra i libri sconsigliati: 50 strategie come vincere i disturbi alimentari.
I disturbi alimentari nulla hanno a che fare con la volontà, sono una malattia psichiatrica e come tale va curata. È come cercare di affrontare un tumore con l’impegno e la determinazione. Non funziona.
“Se come me hai sofferto o soffri di problemi alimentari e il cibo è una ossessione, sai benissimo cosa ti aspetta quando decidi di chiedere aiuto: percorsi medici, sedute di terapia, oppure centri residenziali. Sono queste, infatti, le strutture in grado di diagnosticare, monitorare e gestire il tuo disordine alimentare. E anche io consiglio sempre di seguire tali iter certificati. Tuttavia, credo anche che da persone che soffrono non possiamo starcene qui ad aspettare con le mani in mano…” Il cibo non è un’ossessione, è la punta dell’iceberg di qualcosa di molto profondo. I Centri per la cura dei disturbi alimentari sono gli unici in grado di curare i malati, perché uniscono medici, pediatri, psichiatri, neuropsichiatri, dietisti. Nessun coach! Questo è l’unico iter da seguire!
“Quando il “Mostro” del DCA attacca… cosa posso fare in concreto?” La domanda corretta è: Come ci si può salvare da questa disinformazione? Solo divulgando le corrette informazioni e la prima strategia da mettere in pratica è rivolgersi ai Centri di cura e alle Associazioni di volontari diffuse in tutto il territorio nazionale.
Stiamo raccogliendo materiale sulla pericolosa disinformazione rispetto ai DCA per un progetto. Chiediamo aiuto. Scrivete a fenicefvg@libero.it


[immagine dal web: Urlo di E. Munch, Galleria Nazionale, Oslo]
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