Laboratorio Mindfuldress® a Udine
Nel Centro disturbi alimentari dell’ospedale cittadino: un viaggio di espressione e benessere attraverso la moda.


Il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare in ospedale prevede sia in fase di ricovero (quando possibile) che per le pazienti frequentanti il centro diurno, diversi laboratori interdisciplinari suddivisi in piccoli gruppi. I laboratori, coordinati e talvolta realizzati dalle stesse volontarie della Fenice FVG, sempre supervisionati da psicologhe e psicologi del centro, hanno portato nei reparti dei centri dislocati in Regione diversi materiali (ago e filo, feltro, fotografie, collage, bijoux) e tanta creatività.
Di recente in ospedale a Udine è arrivato per la prima volta il metodo Mindfuldress® di Silvia Cacitti, fondatrice e educatrice Mindfuldress®. Silvia integra il coaching dell’immagine, la psicologia della moda e una solida formazione tecnica e il suo percorso promuove l’autostima e incoraggia comportamenti positivi, guidando le persone verso scelte di moda più consapevoli e sostenibili. In questo modo, si favorisce una relazione più profonda con se stessi e con il mondo esterno.
La moda è un mezzo di espressione creativa, personale e di benessere. I laboratori che propongo la esplorano così.
Silvia Cacitti.
Una moda positiva e inclusiva a favore delle pazienti con DNA
Durante il laboratorio, le partecipanti hanno avuto l’opportunità di scoprire la moda come potente strumento di comunicazione. Ogni incontro è stato progettato per consentire alle ragazze di esplorare il proprio stile, creando connessioni tra la loro identità personale e la cultura che le circonda. Le partecipanti hanno riflettuto su come la moda possa influenzare e plasmare la percezione di sé e degli altri.
Come si è svolto il percorso? Con attività pratiche partendo dalla narrazione visiva.
La stessa Silvia Cacitti racconta l’esperienza del laboratorio Mindfuldress® e da lei ideato e coordinato in ospedale a Udine.
“Le moodboard di stile e le mappe dei colori personali hanno rappresentato una forma di narrazione visiva, permettendo alle partecipanti di esprimere i propri desideri e di indossare la propria voce. In un’atmosfera collaborativa, le partecipanti hanno svolto attività pratiche, come sfogliare riviste e materiale artistico per creare la propria moodboard alternati a momenti di riflessioni. Questa modalità ha favorito il lavoro di squadra e il supporto reciproco, consentendo a ciascuna di esplorare i codici della comunicazione visiva nella moda e di utilizzarli per costruire un linguaggio stilistico personale.
Per esplorare il concetto di colore e armocromia è stata creata una mappa dei colori personali, rappresentativa delle loro emozioni e delle scelte cromatiche abituali. Inoltre, utilizzando stoffe e cornici colorate, sono stati condotti esercizi di osservazione per evidenziare come i colori possano influenzare l’espressione personale. Gli esercizi creativi hanno messo in luce come il linguaggio della moda esprima sia l’identità personale che quella sociale. Le partecipanti hanno riflettuto su come le loro scelte stilistiche fossero influenzate dal contesto sociale e su come queste decisioni contribuissero al loro senso di appartenenza.”
Il laboratorio Mindfuldress® ha dimostrato che la moda può essere molto più di un semplice abbigliamento: può diventare un mezzo potente di espressione e benessere, contribuendo a costruire una comunità più consapevole e solidale. Silvia Cacitti



Un finale colorato e sostenibile a favore dell’unicità delle pazienti
Come si è concluso il laboratorio? Con un Party dei colori, un momento di condivisione e riflessione sull’intero percorso. Questo evento ha sottolineato l’importanza del rispetto dell’unicità che intende superare l’idea di seguire le mode passeggere e avvicinarsi ad un consumo più sostenibile.
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