Parole e disturbi alimentari a Varmo.
“Il conforto delle parole” è stato l’incontro di sensibilizzazione che il 18 settembre 2024 ha portato nella biblioteca di Varmo, in provincia di Udine, le volontarie della Fenice Odv, la casa editrice L’Orto della Cultura, una psicologa esperta in disturbi alimentari e una scrittrice per l’infanzia sensibile alla malattia.
«Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere
quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo,
fino a quando non comincia a splendere».
Emily Dickinson

Penne, carta, libri: le parole bisogno di tutti.
Maura Pontoni fa l’editrice da oltre quarant’anni, è nata tra il profumo della carta e la sua casa editrice L’Orto della Cultura ha pubblicato diversi libri dell’Associazione Fenice FVG. Debora Cattaruzzi è una psicologa che si è specializzata nei disturbi del comportamento alimentare ed è impegnata sul campo con i pazienti e nella società con incontri di sensibilizzazione nelle scuole e tra la popolazione. Stefania Del Rizzo lavora in un’amministrazione pubblica dove si occupa di cultura, ha un inseparabile quadernino e una penna colorata dove appunta parole che diventeranno storie e poesie per bambini. Le volontarie della Fenice – Donatella, Flavia, Lucia, Anna, Maddalena, Alessandra&Alessandra, Eleonora, Fabrizio e tanti altri – fanno in modo di portare conforto a famiglie e pazienti, offrendo aiuto ai centri di cura e raccordo tra istituzioni e popolazione. Un lavoro a tratti faticoso ma appagante.
Le parole feriscono e guariscono.
Abbiamo portato due libri, uno dei quali scritti a quattro mani da una paziente, Jessica Toso, e dalla sua psicologa e terapeuta, Luana Saetti. Il libro racconta il percorso di cura di una malattia durata vent’anni e finisce con la più bella delle parole: la speranza. La scrittura può diventare uno strumento di guarigione interiore? Sì, perché aiuta a ritrovare sé stessi e a dare sollievo ai pesi della vita nei momenti di difficoltà, ma non solo. La scrittura può diventare un sollievo alle sofferenze dei disturbi alimentari, malattia dell’anima prima che del corpo. Perché scrivere, in fondo, ci mette in contatto con la parte più vera e profonda di noi stessi, sia che lo facciamo in solitudine sia condividendo la scrittura con altre persone.


Parole tra attenzione e responsabilità
Da noi in Friuli Venezia Giulia sono i giorni della ventesima edizione di Pordenone Legge. La copertina del Venerdì di Repubblica della settimana scorsa aveva una foto della Scuola Holden che compie trent’anni e il titolo diceva: con la cultura si mangia. Forse i casi di successo sono ancora pochi ma è chiaro che è aumentato il bisogno di esprimersi, di parlare, di scrivere. Pensiamo a cosa succede nei social network che hanno dato voce a tutti, nel bene e nel male.
Ci sono tante organizzazioni e tante professioniste e professionisti che si stanno occupando proprio di parole corrette e inclusive, da Parole Ostili (qui il MANIFESTO DELLE PAROLE OSTILI) al Festival di Parola solo per citarne due. Ma sul ruolo delle parole c’è tanto da fare ancora perché si usano spesso male e le malattie complesse, specie quelle che interessano la psiche, sono spesso mal raccontate. Si scade nel sensazionalismo, si pensi anche alla violenza di genere. Di uso delle parole corrette ce ne siamo occupate anche noi della Fenice FVG (qui il corso per giornalisti sull’uso corretto delle parole nei DCA) .
Le parole consolidano le percezioni, plasmano le nostre convinzioni, orientano il nostro agire e, infine, danno forma alla nostra realtà.
Sensibilizzazione ai DCA e istituzioni
Veronica Panigutti è assessora a Bilancio e Cultura ha accolto tutti col sorriso e concluso la serata. Un grazie sentito all’amministrazione comunale di Varmo per un evento che ci resterà nel cuore.

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